La Federazione delle associazioni emofilici Emilia-Romagna (FedRed) e la Fondazione Emo si affiancano ad Avis Emilia-Romagna nell’appello affinché venga mantenuto l’invio di plasmaderivati per i bambini emofilici dell’Afghanistan.
Le associazioni denunciano che ‘’gli effetti del ritiro dal Paese sono già pesantissimi: ospedali bloccati e il personale che fino a ieri ha ‘colpevolmente’ collaborato con le forze straniere in fuga o nascosto per paura di ritorsioni ed esecuzioni sommarie.
Mancando il personale competente, alla mancanza di farmaci denunciata si sommerà l’impossibilità di somministrarli, con esiti tragici in particolare per gli oltre 300 bambini emofilici’’.
INVIATA UNA NOTA ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
I presidenti delle due organizzazioni, Luca Montagna e Mauro Berrettini, hanno inviato una nota congiunta alla Presidenza del Consiglio e ai ministeri degli Affari Esteri, della Difesa e della Salute, nella quale chiedono ‘’con forza di attivare ogni possibile canale con gli Stati confinanti, con le Ong e organizzazioni sanitarie internazionali perché vengano ripristinati gli invii di farmaci e stabilite relazioni che ne consentano una corretta distribuzione’’.
FedRed e Fondazione Emo hanno inoltre esteso la richiesta alle Regioni che maggiormente nel passato hanno contribuito all’invio dei farmaci in eccedenza: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Toscana e Umbria, con la finalità di stabilire immediatamente un coordinamento operativo per evitare dispersioni di risorse.
Nella nota congiunta si legge che ‘’quelle stesse Regioni sono state invitate anche a chiarire quali politiche di accoglimento dei rifugiati e quale supporto all’emergenza sanitaria intendono esprimere a breve tramite i loro dipartimenti dedicati alla cooperazione internazionale e alle politiche sociali, sia relativamente ai corridoi sanitari da porre in essere, sia alle strutture che intendono mettere a disposizione dei pazienti’’.
La speranza di FedRed e Fondazione Emo è… “che le istituzioni destinatarie si attivino al più presto, individuando strumenti e canali efficaci che avrebbero già dovuto essere pensati e operanti da tempo’’.